“Il primo ricordo che ho d’Europa è un biglietto low cost Rynair”, risponde così la giovane parlamentare, classe ’85, Lara Ricciatti, alla domanda di Alessandra Longo a quale, seppur giovanissima, detiene una coscienza radicata su ideali stabili e valori intramontabili. Per Lara l’Europa è stata una casa in cui trovare riparo, un rifugio sicuro all’interno del quale ha potuto formarsi e migliorare se stessa. L’Europa, continua Lara, “è una grande mamma comune che cerca di cullare i nostri sogni non una matrigna che tenta di privarcene”.
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A seguito dell’incipit affidato alla giovane parlamentare, che si è fatta portavoce di un’intera generazione “europea”, l’incontro è proseguito alternando letture di passi tratti dal libro di Laura Boldrini alle tante domande poste dalla giornalista di Repubblica, Alessandra Longo, alla Presidente della Camera dei Deputati.
Per Laura Boldrini esisterebbero oggi due Europe; da una parte, quella dell’austerity, fondata sulle rigidità di un’ establishment distante dai cittadini e tendente all’esaltazione degli egoismi nazionali. Dall’altra, quella della solidarietà e dell’accoglienza, dell’integrazione e delle differenze.[vc_separator type=”transparent” position=”left” color=”” border_style=”dashed” width=”” thickness=”” up=”” down=””]
L’unica “comunità possibile”, spiega l’autrice, è l’Europa; è dunque dall’Europa che bisogna ripartire per contrastare un sentimento di “profonda irrequietezza e di insopprimibile disagio”. C’è molto Europa che non funziona, continua combattiva Laura Boldrini, tuttavia i colpevoli di tali degenerazioni non sono soltanto gli ingranaggi dell’infrastruttura europea, ma anche i cittadini stessi responsabili di un senso di appartenenza ormai appassito e affievolito.
L’assuefazione è la vera condanna del sentimento europeo. I cittadini si sono abituati alla difficoltà e alla degenerazione. La Presidente Boldrini inoltre cerca di spiegare la sofferenza dei Greci portandolo come esempio di un’eventuale decadenza prossima di ciascun paese europeo, se non fosse parte integrante dell’Europa o se i valori della stessa svanissero.
È per questo che l’Europa deve mettere al centro le persone, il futuro, il lavoro. Deve finire il tempo in cui affinché i conti tornino si paga ogni costo in termini umani. “Per far sì che il rilancio dei consumi sia efficace, le persone devono poter avere un lavoro”, tuona Laura Boldrini, tra gli applausi calorosi della platea.
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“Chi desidera uscire dall’Euro”, continua la Presidente della Camera, “non ha una chiara idea di quali potrebbero essere le conseguenze.” L’Europa ha bisogno di essere unita e non divisa, ha bisogno di soluzioni efficaci e non di inutili e illusori slogan. “Siamo il continente più ricco del mondo”. E l’odio proveniente dalle politiche isolazioniste delle maggiori potenze mondiali dovrebbe ancor più cementare il nostro spirito di unione. L’odio in tutte le sue forme si diffonde nella quotidianità in maniera virulenta catalizzato dai social media, specchio della nostra società. Ed è per questo che bisogna occuparsi del web, dando una formazione ai giovani per renderli cittadini digitali responsabili.
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Testo di: Aurora Pozzi e Giorgia De Angeli