Ieri sera Riccardo Iacona è salito sul palco di piazza XX Settembre per presentare, nell’ambito della rassegna Grandi Autori, il suo libro “Palazzo d’ingiustizia“. Durante l’evento ha ricevuto anche il Premio Andrea Barbato 2019. Ad intervistarlo Marino Sinibaldi di RaiRadio3 che ha fatto subito notare come, per la prima volta, a ricevere il premio sia stato un giornalista che ha lavorato direttamente con Andrea Barbato.
Di maestri e grandi giornalisti
Partendo proprio dal fatto che la carriera giornalistica di Riccardo Iacona sia iniziata in una trasmissione di Andrea Barbato – Scenario – Sinibaldi ha invitato il giornalista a fare una riflessione sul valore dei maestri anche in una professione come quella giornalistica. “Certo che Barbato è stato per me un maestro” ha affermato Iacona ricordando l’episodio del suo primo articolo da inviato, commissionato proprio da Barbato. In un lavoro come quello del giornalista inviato, ha affermato Riccardo Iacona, è fondamentale porsi come “maestri orizzontali”. Quando sei un giornalista inviato, infatti, entri sempre in contatto con nuovi mondi e sei in un certo senso un allievo intento ad analizzare e a scoprire profondamente questi mondi.
La giustizia italiana: luci e ombre
Il libro presentato da Iacona sul palco di piazza XX Settembre è un viaggio nelle procure italiane. “Palazzo d’ingiustizia” racconta il caso di Alfredo Robledo – trasferito dal tribunale di Milano a quello di Torino nel 2014 dopo aver presentato un esposto al CSM a carico del procuratore capo Bruti Liberati – e porta inevitabilmente ad un’analisi sull’indipendenza della magistratura. Il libro di Iacona, inoltre, ha anticipato le recenti e scandalose vicende del caso Palamara: ovvero l’inchiesta su un giro di corruzione collegato alle nomine dei magistrati partita dai pm di Perugia con un’ipotesi di corruzione a carico del pm Luca Palamara. Riccardo Iacona, ad ogni modo, ha affermato di non essersi stupito molto quando il caso è esploso. Se la logica opaca delle correnti politiche e dei conflitti personali all’interno della Magistratura, infatti, è arrivata nelle stanze di un Palazzo di giustizia come quello di Milano, da sempre simbolo di trasparenza ed indipendenza, figuriamoci cosa accade negli altri luoghi – afferma il giornalista. Inoltre – ha continuato Iacona – volendo guardare ad una dimensione nazionale, l’Italia ha un serio problema a livello istituzionale poiché si affida del tutto alla Magistratura ed “un Paese che si affida del tutto alla Magistratura è un Paese perso”.
Molti i temi affrontati: uno fra tutti la crisi demografica
Molte sono state le tematiche affrontate durante l’evento. Effettivamente gli argomenti trattati nella trasmissione di Iacona, Presa Diretta, sono molteplici. Un tema di cui effettivamente si parla molto ma spesso in maniera scorretta è, secondo il giornalista, l’immigrazione. Una riflessione corretta sull’immigrazione, infatti, dovrebbe portarci ad un’analisi della crisi demografica, tema centrale della nostra epoca – affrontato nella prima puntata della prossima stagione di Presa Diretta. Nello stile della sua trasmissione, che pragmaticamente fornisce esempi positivi nell’affrontare i problemi trattati, Iacona ha parlato del Canada e di come sia un esempio virtuoso: il Paese, infatti, sta affrontando la crisi demografica accogliendo quote di immigrati. Ma perché in Italia fa presa un discorso totalmente diverso sull’immigrazione? Si tratta di un problema identitario. Ma di cosa si parla quando si parla di identità del popolo italiano? Se si chiede ad un giovane cosa significhi essere italiano difficilmente si riceverà una risposta chiara e definita. È proprio, infatti, dove quest’identità va a sfaldarsi – ci dice Iacona– dove si sente debole, che si fa leva sulla difesa di essa e sulla paura del diverso. Ma l’identità di un popolo è qualcosa di multiforme e sfaccettato ed è quando si è sicuri di essa che non si sente il bisogno di difenderla ma, piuttosto, di accogliere ed integrare elementi di innovazione. “Toronto, per esempio, è una città in cui il 60% degli abitanti sono stranieri e si vive benissimo”.
Un’analisi sul ruolo di giornalismo d’inchiesta.
Le inchieste che Iacona porta avanti hanno, come affermato prima, in comune la proposta di modelli positivi nell’affrontare determinate tematiche. Ma perché questo approccio non ha un impatto sempre rilevante sull’opinione pubblica? Effettivamente, sostiene Iacona, viviamo in un’epoca e in un Paese in cui l’opinione pubblica è fortemente influenzata dall'”opinione di Partito”. Ciò di cui si parla è ciò che viene selezionato e diffuso dai Partiti. Nonostante ciò – e forse a maggior ragione- raccontare precisamente ciò che accade intorno a noi senza strumentalismi e riportando anche esempi virtuosi ha un valore secondo Iacona ed indubbiamente ha un valore ancora maggiore là dove ci sia una piazza gremita disposta ad ascoltare!
Nello spirito di un giornalismo indipendente, puntuale e vocato alla verità Riccardo Iacona ha ricevuto, sul palco di Passaggi Festival, il Premio Andrea Barbato 2019. A consegnarlo Ivana Monti Barbato e l’Assessore alla cultura di Fano.