Il secondo incontro della Rassegna Piccoli asSaggi si è tenuto venerdì 28 giugno presso la Mediateca Montanari. Elisabetta Serafini, maestra di scuola primaria, ricercatrice e storica, e Caterina Di Paolo, grafica e illustratrice, hanno presentato il loro libro, intitolato “Preistoria. Altri sguardi nuovi racconti”. Ha conversato con loro Valeria Patregnani, direttrice del Sistema Bibliotecario di Fano.
Un racconto che sfiora la realtà
Il libro è particolarmente adatto ai bambini della scuola primaria. Viene raccontata la preistoria, il periodo che precede l’invenzione della scrittura. Caterina, che ha curato le illustrazioni, ha trovato interessante lavorare il ambito storico. La preistoria è sicuramente una fase misteriosa, tuttavia si è sempre pensato che le donne avessero un ruolo marginale nel lavoro. Questo è senza dubbio falso. Le autrici allora hanno voluto tentare di scardinare gli stereotipi, pur proponendo immagini simpatiche. Il loro obiettivo era quello di riprodurre la realtà e di sviluppare senso critico. Elisabetta ha spiegato che vi è un’immensa ricchezza di informazioni sulla preistoria, ma purtroppo per l’insegnamento vengono spesso utilizzati manuali con lacune o errori. Nel libro si è voluto parlare in particolare delle donne e dei bambini, diversamente da come si è soliti fare. In questo modo si ottiene un effetto di realismo e i lettori, che sono appunto bambini, si sentono rappresentati. Le autrici hanno cercato di raccontare una storia complessa in modo semplice, ma non banale. Gli storici, prevalentemente di sesso maschile, hanno tramandato la storia come se solo l’uomo avesse agito. In realtà le tracce preistoriche sono state lasciate da persone: uomini, donne e bambini. Caterina ha spiegato come raccontare la storia sia uno strumento di potere. Essa può essere scritta in molti modi, che sono modi soggettivi. Per cui la storia che troviamo nei libri di testo può essere messa in discussione.
L’importanza di studiare la preistoria
È difficile spiegare la storia ai più piccoli. Questo strumento può essere utile anche per i docenti, come guida all’insegnamento. Per questo motivo le autrici hanno cercato di coprire tutto l’arco cronologico. La storia, afferma Elisabetta, serve a contestualizzare concetti come quello di “famiglia”, che non significava solo ciò che intendiamo noi oggi. Uomini, donne e bambini collaboravano per raggiungere uno scopo comune. Fra loro vi era una stabile equità.
Le donne e la storia
Il progetto non è ancora concluso. Uscirà un secondo libro sulle civiltà dei fiumi. Ci sono degli elementi ricorrenti in questi testi, uno dei quali è il rapporto tra le donne e il mestiere di storica. In “Preistoria. Altri sguardi nuovi racconti” si parla di due personaggi femminili che hanno contribuito alla ricerca di informazioni sul periodo preistorico: Mary Anning e Mary Leakey. Nel libro che verrà pubblicato prossimamente si parlerà di Agatha Christie. La famosa scrittrice, infatti, era una donna molto interessata all’archeologia.