Il 31 luglio del 1944, nei cieli dell’Isola di Riou, un territorio disabitato a sud di Marsiglia, un caccia tedesco della Luftwaffe abbatte un velivolo francese. L’aviatore transalpino alla guida di quel volo di ricognizione, battente bandiera delle Forces aériennes francaises libres, si chiama Antoine de Saint – Exupéry. Lo scrittore e militare francese aveva 44 anni. Era infatti nato a Lione nel 1900. Nella sua vita, oltre che scrittore celebrato e vincitore di vari premi nazionali ed internazionali, è stato anche un aviatore aeropostale prima e militare poi, durante la Seconda Guerra Mondiale.
Le circostanze della morte
Raccontiamo la storia di de Saint – Exupéry partendo dalla fine, dalla sua prematura scomparsa. La morte dello scrittore è avvenuta in circostanze mai del tutto chiarite. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’esercito francese assegna all’esperto aviatore una serie di missioni di ricognizioni aeree. De Saint – Exupéry doveva volare 5 volte tra la Sardegna e la Corsica. Dalla sua quinta missione però, non ritornerà mai. Il suo velivolo, un F-5 era partito da Borgo, una base militare corsa, ed era atteso a Lione. L’aereo precipitò e fu ritrovato soltanto il 7 aprile del 2004. A 60 anni di distanza dall’incidente. La Germania non ha mai messo a verbale l’abbattimento dell’aereo pilotato dallo scrittore, dunque la teoria del siluramento resta, appunto, tale. C’è anche chi sostiene che de Saint – Exupéry si sia tolto la vita.
Un mistero non ancora risolto
Un pilota tedesco, in realtà, dichiarò che si trovava in quella zona, il 31 luglio 1944 e di aver bombardato l’F-5 ma questa versione non è mai stata confermata. Si nutrono anche dei sospetti sul fatto che l’aereo ritrovato 16 anni fa sia effettivamente quello di de Saint – Exupéry, dal momento che il relitto montava delle mitragliatrici e non la macchina fotografica e cinepresa utilizzate sui voli di ricognizione. Inoltre, il corpo dello scrittore non è mai stato ritrovato.
Il personaggio di de Saint – Exupéry nutriva già all’epoca grande fama – non tanto per Il Piccolo Principe, terminato solo nel 1943, quanto per gli scritti dedicati all’aviazione precedenti che lo avevano reso noto in Europa. La sua scomparsa, di conseguenza, ha dato origine a miti e leggende. La più nota sostiene che l’aereo rinvenuto al largo dell’Isola di Riou fosse un altro velivolo militare, mentre quello pilotato dallo scrittore sia scomparso nel nulla, portando con sé il destino dello scrittore – pilota.
Restando con i piedi per terra, però, risuonano come un triste presagio le parole scritte da de Saint – Exupéry nel 1942, per il suo libro Pilota di Guerra: “Ho detto ieri al tenente Gavoille ‘ne riparleremo dopo la guerra’. Il tenente Gavoille mi ha risposto ‘Non pretenderà di essere ancora vivo dopo la guerra, capitano!’ Oggi sono ormai in pochissimi quelli che non credono all’abbattimento da parte di un aereo nemico.
L’essenziale è invisibile agli occhi
Antoine de Saint – Exupéry è uno dei più celebri scrittori francesi. Gran parte del merito di ciò si deve alla sua opera più famosa, Il Piccolo Principe. Il libro uscì prima nella sua versione inglese e poi nell’originale francese, pubblicato in entrambe le edizioni da Reynal & Hitchcock. L’esperienza aerea dell’autore è presentissima in questa vicenda, dal momento che si racconta dell’amicizia tra il principe alieno, che viene da un lontano asteroide dove vivono solo lui, una rosa e tre vulcani, e un pilota di aerei precipitato nel deserto del Sahara.
Il piccolo principe ha bisogno di una pecora, perché altrimenti i baobab soffocheranno il suo pianeta e l’animale deve nutrirsene per impedire l’invasione degli arbusti. Nel suo viaggio sulla Terra e in alcuni altri pianeti, il sovrano incontra numerosi personaggi curiosi e fa scoperte importanti sull’amicizia, sull’amore e sul senso della vita.
Nonostante l’opera sia un racconto di narrativa per ragazzi, il suo significato è piuttosto profondo ed impegnativo. Tutti gli incontri del principe rappresentano una sorta di allegoria, o alternativamente una sorta di stereotipo della società coeva al tempo di de Saint – Exupéry. Il racconto resta davvero attuale anche nel 2020.
Il Piccolo Principe nella storia
La poesia del piccolo principe ha lasciato ai posteri alcuni passaggi indimenticabili, parte integrante della storia della letteratura mondiale. Basta citare la volpe, quando ricorda al giovane sovrano di come sarà felice già un’ora prima dell’appuntamento che lui le dà, perché sa che si vedranno a breve e ciò la riempie di gioia; oppure il memorabile pensiero del piccolo principe sugli adulti: “I grandi non capiscono mai niente da soli ed è difficile, per i bambini, star sempre lì a dargli delle spiegazioni”; Celeberrima poi è anche la frase del monarca spaziale, secondo il quale “SI vede bene solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.”
Le altre opere
Accanto al racconto del piccolo principe, de Saint – Exupéry ha scritto anche altre importanti pagine di letteratura. Gran parte del suo lavoro si concentra sul mondo dell’aviazione. Ricordiamo alcuni dei titoli delle sue opere più famose: L’Aviatore, Volo di notte, Terra degli uomini, Pilota di guerra e i postumi Opere e La Cittadella. In chiusura dell’articolo a lui dedicato, ci saranno alcuni consigli di lettura dedicati alla sua composizione e a quella che lo racconta.
L’educazione sentimentale in Antoine de Saint – Exupéry
Non sappiamo se l’autore abbia scritto il suo capolavoro con la precisa intenzione di creare un volume che educasse sentimentalmente i suoi lettori. Dal momento che il target di riferimento era una platea di giovanissimi, forse de Saint – Exupéry ha voluto imprimere una funzione educativa di questo tipo al suo racconto. O forse no. Fatto sta che, a decenni di distanza – esattamente come ha fatto per tutto il corso della sua vita – Il Piccolo Principe rappresenta ancora uno dei testi più utilizzati in ambito educativo. Nelle scuole, nei gruppi di catechismo parrocchiale, persino in alcune feste di compleanno i personaggi e i dialoghi estrapolati dalle pagine di questo libro sono studiati, analizzati e reinterpretati. Il libro è in grado di spiegare tramite esempi, dunque in modo semplice e chiaro a tutti, che cosa sia l’amore, quanto importante sia l’amicizia e come si debba vivere in maniera giusta e virtuosa.
Le parole del libro, così come gli acquerelli, disegnati di proprio pugno dallo stesso autore e contenuti all’interno del Piccolo Principe, rappresentano una sorta di guida, di manuale educativo, per i giovani e non solo. Anche in questo sta l’importanza e la fama di una delle opere letterarie più vendute di sempre, tra le più celebri del secolo scorso, che con le sue oltre 300 traduzioni è il racconto più tradotto della storia della letteratura, escludendo i testi religiosi.
Un oscuro parallelismo
Curiosamente, Il Piccolo Principe si chiude con l’insoddisfazione del pilota che non riesce più a ritrovare il corpo del Piccolo Principe, il quale il giorno prima era stato morso da un serpente del deserto. L’aviatore allora immagina che il sovrano sia tornato sul suo asteroide, a prendersi cura della sua amata rosa. Non ne ha però la certezza. Un anno dopo, anche la fine dell’autore del libro sarebbe stata avvolta dallo stesso alone di mistero.
Antoine de Saint – Exupéry: consigli di lettura
Per immergersi al meglio nell’arte e nel genio dell’autore francese, non si può che partire da alcuni suoi lavori.
È impensabile prescindere da Il Piccolo Principe, chiunque non lo abbia mai letto o ha piacere di rileggerlo può farlo attraverso la recente traduzione italiana di Franco Perini (Liberi Pomi, 2016).
Suggeriamo poi Volo di Notte, Mondadori, 2015, nella traduzione di Cesare Giardini. È consigliabile leggere anche l’opera postuma, Cittadella, Borla, 1978, tradotta da E. L. Gaya; questo volume può risultare un pò difficile da reperire. La sua importanza sta nel fatto che si tratta di una raccolta ben ordinata di note e pensieri di Antoine de Saint – Exupéry e rappresenta una sorta di suo testamento artistico.
Volumi di altri autori
Sulla figura dello scrittore e sul suo celebre racconto sono stati scritti numerosi volumi, molti dei quali espressamente destinati a professionisti o esperti dell’educazione, della medicina, della sociologia o della letteratura. Per il semplice curioso, desideroso di approfondire Il Piccolo Principe oppure il suo autore, possiamo consigliare due libri.
Il primo si intitola Dal Piccolo Principe a Harry Potter, letteratura per l’infanzia e nuovi media. È stato scritto a quattro mani da Antonella Antonelli e Luca Galliano ed è edito da Il Castello (2008); si tratta di una critica rivista e ammodernata del racconto, inserita in un contesto attuale dove il principale fenomeno letterario per l’infanzia è il maghetto con gli occhiali e i bimbi preferiscono di gran lunga approcciare le storie tramite tv, computer e smartphone, piuttosto che attraverso la carta stampata.
Il secondo volume, invece, si intitola I ricordi del Piccolo Principe. Antoine de Saint – Exupéry ed è stato scritto da Jean – Pierre Guéno e tradotto da Luisa Saraval. La casa editrice è Bompiani (2011). Il volume è particolarmente utile a chiunque voglia documentarsi sulla vita dell’autore in quanto esamina lettere, scritti e analizza le emozioni trasmesse al lettore da quel piccolo eroe che attraversa le generazioni. Antoine de Saint – Exupéry era un tutt’uno con il suo personaggio più famoso, questo libro ci racconta il perché.
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