Davide Toffolo Passaggi Festival 2021

Sul palco del Pincio di Fano, venerdì 18 giugno si è inaugurata la Rassegna “Passaggi tra le Nuvole” con Davide Toffolo, fumettista e cantante dei Tre Allegri Ragazzi Morti, sempre con la sua inseparabile maschera. Con lui hanno dialogato un fumettista altrettanto celebre, Alessandro Baronciani e la radio speaker Ivana Stjepanovic. Una presentazione sui generis, accompagnata anche dall’esecuzione di canzoni live e di disegni in tempo reale.

Magnus, il più grande fumettista

Davide Toffolo è da sempre un innovatore nel campo del fumetto e un importante motore d’esperienza. Il suo ultimo fumetto si intitola “Come rubare un Magnus” edito da Oblomov. È un fumetto-biografia di Magnus, pseudonimo del fumettista bolognese Roberto Raviola nato nel 1939, disegnatore di personaggi quali Alan Ford, Kriminal, Satanic. Il fumetto di Toffolo racconta di Magnus ma anche del suo amico Bonvi, creatore delle Sturmtruppen. Due personaggi opposti e complementari, Magnus più schivo e Bonvi più rock star.
Vincendo la comune paura dello spoiler, Toffolo rivela che in realtà il finale coincide con la morte dei due disegnatori. La realizzazione di “Come rubare un Magnus” è durata circa 12 anni. C’è stato un fuoco interno che lo ha alimentato per tanto tempo e lo ha portato poi a decidere di recarsi in un bosco per ultimare il lavoro, proprio dopo la fine del lockdown.

Un’entrata precoce nel mondo del fumetto

Toffolo racconta del suo primo incontro con Magnus. Sin da piccolo leggeva fumetti e adorava il personaggio di Alan Ford. Nel decennale del fumetto di questo personaggio di Magnus, venne indetto un concorso in cui cercavano il nuovo disegnatore di Alan Ford. Lui partecipò con un disegno grazie al quale vinse, a soli tredici anni. La premiazione fu un momento molto emozionante perché a Milano c’erano tutti i suoi disegnatori preferiti, ad esempio Silver, il disegnatore di Lupo Alberto.

La mano dello sceneggiatore

Quando Davide Toffolo ha iniziato a lavorare su un’opera dedicata a Magnus, ha ricevuto tantissimi aneddoti di alcuni disegnatori che lo hanno conosciuto di persona. Tra i tanti, a colpirlo fu quello della “mano dello sceneggiatore”, che rappresenta la modalità di costruzione del fumetto secondo Magnus. Toffolo ha provato a spiegarla tirando fuori un guanto nero con sopra disegnate le ossa della mano. Le storie devono avere: un prologo lungo come un pollice, un racconto di personaggi lungo come un indice, uno svolgimento lungo come un medio, un finale lungo come un anulare e un epilogo corto come un mignolo.

Perché si chiama Magnus?

Lo pseudonimo Magnus, che significa “grande, magnifico” rende più magica l’idea dell’autore che sta dietro a un fumetto. I compagni di corso d’Accademia lo definivano “il magnifico” perché era bravissimo a disegnare le anatomie. Questo pseudonimo descrive a pieno la carriera di Roberto Raviola e la sua grandezza. Di solito più i disegnatori diventano grandi e più diventano sintetici. Per Magnus è stato il contrario: con il passare del tempo è diventato un disegnatore ricercato, ricco, ossessionato. Tra l’altro da giovane era un goliardo e proprio in un’osteria di Bologna c’è un disegno in stile affresco, dove si definisce Magnus.

L’incontro personale con Magnus

Toffolo racconta di aver incontrato Magnus in due occasioni: da studente di una scuola di fumetti a Bologna e in una casa editrice.
Nelle foto lo aveva sempre immaginato con un look un po’ psichedelico e una fisionomia molto simile a un membro dei Pink Floyd. Quando lo ha conosciuto era ormai diventato un monaco: si era ritirato a Castel Del Rio nel tentativo di schizzare il personaggio di Tex, sua ultima grande sfida. C’è sempre una dimensione estetica molto forte anche nei fumettisti, magari non espressa come nei cantanti e nei rocker.
Toffolo ha fatto sentire anche la voce di Magnus, che ha registrato quando lo ha incontrato. È una voce simile a quella di un condottiero e questo aspetto si rifletteva anche nella sua postura.

La scelta del ritiro

Magnus ad un certo punto della sua vita ha deciso di ritirarsi in un paesino per dar vita ai suoi personaggi e stare loro vicino. Precisamente si ritirò a Castel del Rio, un paesino piccolo con un castello gigantesco che compare nei suoi disegni. Toffolo ha confessato che l’aspetto che più ama di Magnus è l’essere sempre alla ricerca. Ad esempio ad un certo punto ha cambiato pseudonimo in Hokusai. Ha poi scelto un ideogramma cinese che significa il viandante, per sottolineare l’idea del continuo muoversi. L’opera che più preferisce di Magnus è  “110 pillole”, un fumetto erotico che descrive un quarantenne e le sue cinque mogli.

Davide Toffolo sul palco del Pincio di Fano ha trasmesso la passione per questo grande fumettista, divenuto protagonista del suo fumetto “Come rubare un Magnus“. Il titolo si ispira ad un evento realmente accaduto: durante una mostra è stato rubato un originale di un personaggio di Magnus che si chiama Necron. Rimane ora la curiosità di scoprire, per chi non ha già letto il fumetto, se il Magnus rubato è stato ritrovato.

 

CONDIVIDI!