A Passaggi Festival per concludere la quarta serata in Piazza XX Settembre per la Rassegna “Libri In Piazza” c’é Enrico Tosi. L’autore ha presentato il libro “Il Carnevale di Fano. Storia e Cronaca” edito da Ente Carnevalesca, e ha conversato con Maria Flora Giammarioli, presidente dell’Ente Carnevalesca, Massimo Foghetti, giornalista del Corriere Adriatico e Francesco Boiani, dj e speaker del Carnevale. Originario di Salerno, ma con la famiglia paterna marchigiana, e docente di lettere, sin dalla gioventù ha mostrato particolare interesse per questa manifestazione culturale. Il libro è composto da due volumi: uno va dal 1347 a 1940 e l’altro parte dal 1943 e arriva sino a oggi. Sono presenti fotografie, articoli di giornale, documenti e poesie per rendere più completo il libro.
Dal 1347 a oggi: una storia lunghissima
Nato nel 1347 e proseguito sino a oggi, il Carnevale di Fano è uno dei carnevali più antichi d’Italia e sta compiendo i passi per diventare patrimonio dell’UNESCO. Ma dal XIV secolo al XXI secolo sono successi tantissimi fatti sulla società, sulla cultura e sull’economia della città e della zona. L’idea di narrare la storia del Carnevale di Fano, attraverso 15 anni di studio e ricerche, deriva dalla conservazione di alcuni “strumenti” musicali della carnevalesca e dalla necessità di riportare l’orgoglio tra i cittadini fanesi per l’antichità, il radicamento nella società e la continuità nel tempo di questa manifestazione. Secondo il professore Alberto Berardi, “Il Carnevale di Fano è una cosa seria“. Per far riemergere la passione, ormai quasi scomparsa, si punta sui giovani, tramite le scuole soprattutto, sulla creatività e sul lavoro. Questo evento deve assolutamente tornare al centro dell’attenzione regionale, come negli anni ’70, ’80 e ’90, e in seguito anche nazionale.
Il Manifesto dell’Ente Carnevalesca
Quest’anno rappresenta anche i 150 anni dalla fondazione dell’Ente Carnevalesca. Infatti nel 1871 è stato redatto il primo Manifesto dell’Ente Carnevalesca, il quale presenta le origini del Carnevale attuale. Il XVIII secolo rappresenta un periodo storico di enorme importanza, dal momento che nascono alcune basi fondamentali, come il getto dei dolciumi, l’introduzione delle maschere, i carri allegorici, i balli e la musica. Il getto rappresentava per le donne, e in particolar modo le zitelle, una possibilità di trasgressione verso il vescovo e il governatore; l’introduzione del lancio dei confetti era un modo per essere corteggiate dagli uomini, grazie anche all’utilizzo dei carri, il preludio dei carri allegorici. Il monsignor governatore aveva invece dato la possibilità a tutti di mascherarsi.
Da evento riservato a evento per tutti
Dal carattere elitario sino alla fine del Settecento, il Carnevale diventa un evento aperto a tutti i cittadini e anche agli abitanti delle altre zone di tutta l’Italia a partire dall’Ottocento. In un primo momento erano ancora in vigore le regole del buon ordine e della pulizia e il luogo principale era il teatro, le cui porte dei palchi restavano aperte per dare la possibilità ai signori deputati di parlare. In seguito queste regole sono decadute e dal teatro il Carnevale si è spostato presso luoghi all’aperto. Così questa manifestazione è diventata per tutti una possibilità di espressione libera senza limiti. Fondamentali sono stati gli interventi di Giacomo Torelli, Cesare Rossi e anche di Gioacchino Rossini, e importante è stata la qualità del lavoro dei carristi.
La competizione con Viareggio e Venezia
Il Carnevale di Fano ha dovuto sempre affrontare la competizione con il Carnevale di Viareggio, nato 150 anni fa, e quindi più recente. Il confronto vede sempre le due manifestazioni in parità, perché Viareggio domina per bellezza e maestosità, mentre Fano domina per l’antichità e per il getto. Questo duello si è addirittura trasformato in una lotta al Tribunale di Firenze, poiché un cronista fiorentino aveva accusato falsamente che la società fanese e i carristi si avvalevano degli scarti del Carnevale di Viareggio. Questa battaglia è stata nettamente vinta e l’accusa è stata ritratta; anzi, sono stati riconosciuti i meriti e le capacità al Carnevale di Fano, dal quale hanno preso spunto molti altri carnevali di diverse città italiane. Probabilmente Fano non è il Carnevale più antico in Italia, dal momento che a partire da un documento si viene a sapere Venezia è la città con il Carnevale più antico.