A Passaggi Festival nella giornata di mercoledì 21 giugno 2023 Giulio Busi, esperto di mistica ebraica e storia rinascimentale, e Silvana Greco, sociologa della cultura e dell’arte, hanno presentato il loro libro “Amarsi, seduzione e desiderio nel Rinascimento”, edito da Il Mulino. Facente parte della rassegna Arte, una storia per tutti, l’incontro si è svolto assieme al direttore della Galleria Nazionale delle Marche, Luigi Gallo.
Una vicenda d’amore
Amarsi è strutturato come una vera e propria vicenda d’amore. è diviso in cinque grandi sezioni che prendono nome dalle fasi che normalmente accadono quando ci si innamora: guardarsi, parlarsi, toccarsi, baciarsi, fare l’amore. Il volume è di fatto un grande manuale sia di arte che di sociologia, in quanto ci mostra che cosa proviamo quando ci innamoriamo e come queste emozioni, queste fasi sono state raffigurate nell’arte. Questa capacità del libro è resa ancor più efficiente dalla rimarchevole qualità iconografica delle immagini, perlopiù dipinti famosi, ma a volte anche sconosciuti alla gran parte delle persone: a rendere il libro così ricco e così accattivante è stato il progetto grafico di Laura Xella, che ha fatto diventare questo libro una sorta di “piccolo museo tascabile”.
Approcciarsi diversamente al Rinascimento
Gli autori, tra l’altro due coniugi, hanno sin da subito messo in chiaro che questo libro non è prettamente nozionistico (“accademico”, se vogliamo citare le parole di Giulio Busi), ma è “culturale”, ovvero deputato a ricercare i vissuti, le sensazioni e le emozioni delle persone. è proprio su questa idea di osservare le persone in quanto tali e non come “oggetti da studiare” poggia l’intero volume. Sapere come si incontravano gli amanti, cercare di comprendere quello che provavano e di entrare nella vita di artisti e artiste che hanno saputo raffigurare l’amore. L’idea di partenza è quella di osservare la cosiddetta élite, ovvero le cerchie di nobili, mentre si destreggiavano con le dinamiche amorose ed il cui comportamento verrà successivamente imitato dai meno abbienti. In linea più generica, Amarsi tende a mostrare il Rinascimento in modo libero, originale e quanto più possibile autentico: attraverso l’arte, i personaggi esaltano le loro emozioni d’amore in maniera totalmente esplicita.
Properzia de’ Rossi: la prima scultrice
Oltre alle celebri opere di artisti uomini che tutti conosciamo (si vedano Raffaello, Michelangelo, Botticelli, Tiziano e altri), il libro fa conoscere la prospettiva dell’amore visto dagli occhi e dalle mani di artisti donna, quali Properzia de’ Rossi. l’autrice Silvana Greco si è particolarmente soffermata sull’interessante figura di Properzia e del suo rilievo nella Chiesa di San Petronio a Bologna raffigurante Giuseppe e la moglie di Putifarre, da lui respinta. È interessare notare che la stessa vicenda del personaggio biblico è stata vissuta dalla stessa Properzia nella vita reale. Il libro ricorda la scultrice come eclettica, autonoma e indipendente, mai convolata a nozze. La fama della donna è stata lodata anche da Giorgio Vasari, che la annovera tra le sue Vite.
Un DNA molto antico
Il libro non nasce per essere semplice, ed anche su questo gli autori insistono molto. Chiariamolo: sono stati riportati testi di Italiano del Quattrocento e del Cinquecento ed alla fine non vi è alcuna spiegazione o parafrasi. Questo potrebbe far scattare l’istantaneo pensiero: ‘non sono capace di comprendere questo libro’. Attenzione però, Amarsi non vuole essere un volume destinato a soli eruditi e che esclude tutti gli altri. Riportando questi testi senza spiegarli, gli autori chiedono ai lettori lo sforzo di provare a comprenderli, poiché di fatto queste parole antiche sono parte integrante di noi stessi, della nostra identità e della nostra lingua. A differenza di inglesi e tedeschi, afferma Busi, noi italiani siamo gli unici in grado di comprendere ancora il linguaggio (la Lingua Italiana) da Dante Alighieri in poi come se fosse nel nostro DNA. L’autore prosegue poi affermando che infatti per gli inglesi moderni sia molto difficoltoso comprendere un testo scritto da Geoffrey Chaucer (scrittore, poeta e diplomatico inglese del 1300), poiché la lingua ha avuto degli stravolgimenti enormi.
Tullia D’Aragona, l’emblema di libertà
Il Rinascimento è mostrato come periodo dove emergono le libertà, specialmente per le donne. È centrale all’interno del libro la figura della donna-cortigiana, che non è più concepita come semplice concubina, ma è diventata colta, amante dell’arte e della letteratura. Si evidenza ad esempio la figura di Tullia d’Aragona, una nota cortigiana vissuta nella prima metà del 1500: ella, interessata alla poesia e alla scrittura, redasse da sola il “Dialogo di infinito amore”, dove conversa circa la tematica amorosa con Benedetto Varchi, suo amico e maestro di scrittura. Tullia sostiene una tesi che prende le distanze dalla concezione di amore platonico di Varchi: l’amore, per la cortigiana, può essere disonesto (cioè proprio delle persone volgari, infime, povere di intelletto) o onesto, ovvero virtuoso. L’amore virtuoso, continua Tullia, è di fatto il desiderio reciproco di fondersi l’uno con l’altra non solo fisicamente ma anche spiritualmente, per creare un legame dettato dalla ragione e molto più profondo di quello prettamente carnale.
Attraverso dipinti, disegni e sculture, Amarsi ci fa scoprire una realtà dominata dal potere dell’amore, dalla sua trasformazione, dai legami che si instaurano tra nobili o popolani, tra uomini e donne. Questo racconta parte da Liberale da Verona e Floriano Ferramola fino ad approdare a Giovanni Iacopo Caraglio e Francesco Xanto Avelli, passando per le Veneri e per le copie dei Disegni erotici di Giulio Romano. Queste sono solo alcune delle opere e degli autori analizzati in questo libro, che ci fa scoprire non un solo ‘Rinascimento’ ma più tipi di esso (‘Rinascimenti’, potremmo dire), filtrati attraverso le emozioni uniche dell’amore.