Sabato 29 giugno, Barbara re, informatica e ricercatrice all’Università di Camerino, è stata l’ospite del terzo incontro della rassegna Calici di Scienza di Passaggi Festival. Insieme al pubblico, molto interessato e partecipativo, ha presentato la storia di scienziate europee che hanno dato un fondamentale contributo alla ricerca e allo sviluppo.

Le donne nella ricerca

Barba Re ha iniziato la sua conferenza con alcuni dati: le donne occupate nella ricerca sono solo il 28% a livello mondiale e il 38% in Italia. Secondo il World Economic Forum per colmare il gap tra le donne e gli uomini che lavorano nelle STEM (termine utilizzato per indicare il campo di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) sarebbero necessari 108 anni.
Un’occupazione maggiore di donne nel campo scientifico porta numerosi vantaggi: favorisce lo sviluppo, riduce il tasso di disoccupazione ed è un grande stimolo per la ricerca.
L’ospite ha poi ricordato che l’11 febbraio è la giornata mondiale delle donne nella scienza. Questa data ha il fine di riaffermare l’importanza di battersi contro la discriminazione di genere, ancora troppo presente in questo settore.

Modelli del passato

Un metodo efficacie per favorire l’interesse delle ragazze verso le professioni scientifiche è sicuramente quello di raccontare le storie di grandi scienziate del passato, come Barbara Re ha fatto con il suo pubblico.
La vita e le esperienze di queste donne hanno degli aspetti comuni: hanno iniziato studiando da autodidatte, hanno viaggiato per l’Europa e hanno lavorato nell’ombra di mariti e colleghi uomini.
Marie Curie è stata la prima donna a vincere il Premio Nobel e nella sua vita ne ha ricevuti due, uno per la chimica e uno per la fisica; solo dopo la morte del marito ha ottenuto la cattedra di insegnamento all’Università Sorbona di Parigi e le sono stati riconosciuti i suoi meriti nello studio delle radiazioni.
Lise Meitner, fisica viennese che ha studiato in Germania e poi è stata costretta a trasferirsi in Svezia per la sua fede ebraica, ha contribuito alle ricerche sulla fissione nucleare.
Rosalind Franklin ha fotografato il DNA e ha scoperto la sua forma ad elica e Grace Hopper ha ideato il linguaggio di programmazione COBOL.

Le scienziate di oggi

Ci sono molte scienziate che oggi danno un grande contributo allo sviluppo scientifico e anche loro devono essere dei modelli per tutti.
Barbara Re ha ricordato l’astrofisica Margherita Hack, Samanta Cristoforetti, Francesca Pasinelli di Telethon, la direttrice del CERN Fabiola Gianotti e Caterina Falleni, una ragazza che sta lavorando per un progetto finanziato dalla NASA che prevede la produzione di un frigorifero che utilizza tecniche di autorefrigerazione.
L’incontro si è concluso con la visione di filmato dedicato alle donne che lavorano presso l’Università di Camerino e con molti applausi del pubblico per Barbara Re.

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