Non poteva che cominciare meglio la prima giornata delle nuova edizione della rassegna Fuori Passaggi Music & Social con la presenza di Francesca Michielin. Cantautrice e polistrumentista, autrice di 5 album nei suoi 10 anni di carriera, ma soprattutto autrice del suo primo libro, “Il cuore è un organo”, edito da Mondadori, che ha presentato al Pincio intervistata da Hu, cantautrice marchigiana.
Un romanzo creato a partire dall’analogia tra cuore e organo
Il libro è nato proprio dal titolo, dall’analogia tra il cuore e l’organo, uno strumento assai difficile da suonare perchè richiede lo sforzo di tutti i muscoli del corpo e, soprattutto, un’elevata concentrazione. E proprio la concentrazione è necessaria nei momenti di meditazione, affinchè non si pensi ai propri problemi ma ci si faccia travolgere dalle sensazioni provate dal nostro cuore. A partire da questa analogia si è poi sviluppato il romanzo di Verde e di Regina e delle loro catarsi, grazie alle quali possiamo capire che è possibile uscire dal confine in cui ci chiudiamo con le nostre certezze e scoprire invece la complessità di ciascuno di noi. Il libro è infatti un vero e proprio elogio alla complessità, perchè per tutti “non è difficile lavorare bene, ma dialogare con un mondo che non accetta la complessità”, soprattutto quando si vive per il pubblico. Rappresenta una novità l’idea di creare una storia tutta al femminile: anche le donne meritano di essere protagoniste della vita, al pari degli uomini.
La Consapevolezza non solo dell’Amore per la musica, ma anche dell’Essere se stessa
Verde nel corso della storia acquisisce la consapevolezza sia come artista, sia come essere umano. All’inizio non sa se pratica la musica perchè le piace o perchè le piace piacere agli altri. La fama e il successo come artista non hanno tardato ad arrivare. Vorrebbe credere che la musica sia l’unico posto sicuro per lei, ma non è così. Infatti un giorno, poco prima di un suo concerto, viene a sapere della perdita di un’amica molto cara a lei, Anna, verso la quale provava qualcosa, abbattendo così il muro della forma, la quale non deve rappresentare l’involucro del corpo. Eppure Verde non annulla il concerto, nè mostra segnali di sofferenza sul palco, ma è costretta a fingere, perchè lo spettacolo deve andare avanti e non si deve basare sulle emozioni personali.
Il Dialogo per Scoprire la propria Identità
Ciò che permette a Verde di ricercare e scoprire la consapevolezza emotiva e lavorativa è l’incontro con Regina. Regina, da non considerare una maestra nonostante la differenza di generazione, vive al tempo stesso una rivoluzione, perchè trova la risoluzione dei suoi problemi in Verde. Regina non è una figura di riferimento: proprio come Verde è imperfetta e porta con sè fragilità e contraddizioni. Attraverso questo incontro a tu per tu, Verde e Regina riescono finalmente a sentirsi più forti e più aperte al cambiamento e all’accettazione di sè, senza tralasciare le complessità, le fragilità e gli errori. Si può essere felici solo quando si scopre la propria identità e si è se stessi. Per ognuno di noi è complicato essere il meglio che possiamo essere.
Una Vita dedita alla Distruzione dei Confini
Non dobbiamo ricercare la perfezione, che ci danneggia e aumenta la nostra tensione. Dobbiamo sperimentare il gusto della complessità e della contraddizione.
“Dobbiamo ascoltare e seguire il nostro cuore, che è pura natura, e abbattere le regole”.
Verde mette in discussione la sua vita per capire chi è e che cosa vuole amare. In questa meta-narrazione Verde riesce ad abbattere i suoi limiti e, attraverso le esperienze, i fallimenti, la ricerca di nuove parole e espressioni, a “scoperchiare il cuore”. Troviamo le risposte alle domande alle quali spesso non riusciamo a rispondere: queste risposte costituiscono le verità e gli spunti per la vita. Non dobbiamo seguire la filosofia della solitudine e fermarci sul confine della scienza e delle certezze. Non dobbiamo mai smettere di cercare, di scoprire, di tentare di sbagliare, e di uscire dal limite. Dobbiamo aprirci al confronto, perchè si scopre la propria identità solo attraverso il dialogo.
Anche le canzoni non si pongono limiti
Le canzoni di Francesca sono in dizione, non presentano limiti linguistici e sono dedicate a tutti e tutte, affinchè ciascuno possa far propria la canzone e dedicarla a sua volta a chi vuole. Non si può dare un’interpretazione forzata a tutto. Il bello della condivisione si trova nella rielaborazione collettiva. In ciò che si crea dopo tanto tempo si possono trovare significati sino ad allora nascosti. Attraverso l’attenzione e la consapevolezza di sè, Francesca Michielin è un esempio per molte persone. Non si può cercare la perfezione assoluta, ma si può migliorare di giorno in giorno.