L’ospite del secondo appuntamento di Calici di Scienza, tenutosi venerdì 28 giugno alla sala da tè L’Uccellin Bel Verde, è stato Gianni Sagratini, chimico degli alimenti e docente di scienze gastronomiche all’Università di Camerino. Il tema dell’incontro, il cibo come fattore di benessere nelle nazioni, ha coinvolto il pubblico che è intervenuto con domande e pareri personali.
I prodotti alimentari: risorse per l’economia
L’Italia è da sempre sinonimo di alta qualità del cibo e abilità nella produzione di certi tipi di alimenti e bevande. In ogni regione del nostro Paese troviamo un prodotto tipico, la biodiversità alimentare italiana è unica in Europa e nel resto del mondo.
Gianni Sagratini ha detto che, come ha letto su un recente articolo di Repubblica, l’industria del food corre al triplo della velocità del resto del Paese. Il cibo è quindi una grande risorsa per l’economia italiana e per tutto il Paese se viene sfruttato al meglio. Ha comprenderlo è stata l’Università di Pollenzo che nel 2004 ha aperto il corso di studi di Scienze Gastronomiche.
Qualità e sostenibilità
Le parole chiavi nella promozione e nella scelta di un prodotto alimentare sono due: qualità e sostenibilità.
Gli aspetti che aiutano nella scelta di un alimento sono la filiera, l’origine, la tracciabilità, l’etichetta nutrizionale e il prezzo. Inoltre è importante che i prodotti di qualità siano confezionati in imballaggi adatti. Il vetro è sicuramente il materiale più sicuro a contatto il cibo.
La sostenibilità deve riferirsi non solo alla fase di produzione, ma anche al packaging. Andrebbero per esempio eliminati gli imballaggi di plastica.
Oggi si cercano vie per riutilizzare gli scarti alimentari derivati dalla fase di produzione e una di queste è quella di ricavarne integratori alimentari.
L’Italia in prima linea nel monitoraggio degli alimenti
L’Italia svolge un ruolo importante nel monitoraggio degli alimenti dell’Europa: a Parma c’è la sede principale dell’Efsa (European Food Safety Authority), ente che regolamenta la sicurezza alimentare.
Grazie alla rigida normativa, nel nostro Paese c’è un grande controllo nella produzione degli alimenti. Solo il 2% dei cibi contaminati in Europa sono prodotti da noi.
Quando avvengono scandali nell’ambito alimentare è opportuno controllare l’attendibilità delle fonti da cui le notizie vengono diffuse, per evitare di rimanere intrappolati nella rete del terrorismo mediatico. Spesso alcuni dati negativi vengono esagerati. Per esempio è vero che l’olio di palma è formato da grassi saturi che in grandi quantità possono essere nocivi per la nostra salute, ma il burro, che molti continuano a utilizzare in eccesso senza farsi problemi, ne contiene in numero maggiore.