L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito nel 2007 la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale che si celebra il 20 febbraio di ogni anno.
Tema del 2020 è: “Colmare il divario delle disuguaglianze per raggiungere la giustizia sociale”.
Che cos’è la giustizia sociale
“La giustizia sociale si basa sulla parità di diritti per tutti i popoli e sulla possibilità per tutti gli esseri umani, senza discriminazione, di beneficiare del progresso economico e sociale in tutto il mondo.
Promuovere la giustizia sociale non significa solo aumentare le entrate e creare posti di lavoro.
È anche una questione di diritti, dignità e libertà di espressione per i lavoratori, nonché autonomia economica, sociale e politica”.
Questa la definizione di giustizia sociale riportata dal sito delle Nazioni Unite una definizione che rende perfettamente la necessità di far coesistere progresso economico e diritti, lavoro e dignità umana, sviluppo, libertà di espressione ed autonomia dei lavoratori.
Perché non può esistere benessere diffuso, né convivenza pacifica se non vengono rimosse le barriere della discriminazione e della disuguaglianza all’interno e tra le nazioni.
Così come lo sviluppo sociale e la giustizia sociale non possono essere obiettivi raggiungibili se non c’è pace, sicurezza e rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
La Giornata mondiale della giustizia sociale
Da qui, l’importanza della Giornata mondiale della giustizia sociale, ricorrenza istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si celebra il 20 febbraio di ogni anno proprio per promuovere e sensibilizzare sul tema, la comunità internazionale.
L’obiettivo è quello di sostenere gli sforzi comuni per l’eliminazione della povertà, la lotta alla disoccupazione, la promozione del lavoro equo e dignitoso, la necessità di perseguire l’uguaglianza di genere e l’accesso al benessere sociale e alla giustizia per tutti gli individui.
In occasione della ricorrenza, L’ONU invita i paesi membri ad aderire con la promozione di attività finalizzate allo sviluppo sociale.
L’Assemblea Generale riconosce infatti come la globalizzazione stia dando impulso all’economia attraverso il commercio e i progressi della tecnologia, compresi quelli dell’informazione, ma anche come rimangano aperte sfide importanti legate a situazioni di insicurezza e di povertà e alle difficoltà di integrazione nell’economia globale dei paesi in via di sviluppo e di alcuni paesi in via di transizione.
Il tema della giornata per il 2020
Di grande attualità è, quindi, il tema della giornata per il 2020: “Colmare il divario delle disuguaglianze per raggiungere la giustizia sociale”.
Un concetto, quello di disuguaglianza, ancora troppo diffuso nel nostro tessuto sociale, per certi versi endemico se si pensa, ad esempio, al divario retributivo ancora esistente tra uomo e donna, pur in presenza di ruoli e posizioni equivalenti.
“Un lavoratore su cinque –riporta il sito delle Nazioni Unite- vive ancora in condizioni di povertà moderata o estrema.
Molti di loro vedono stagnare i loro salari e non beneficiano ugualmente della crescita economica.
Rimangono disuguaglianze geografiche all’interno dei paesi o anche tra paesi, così come le disuguaglianze tra i sessi.
Tutte queste disparità impediscono alle persone di raggiungere il loro pieno potenziale e pesare sui risparmi. È tempo di agire per ridurre le disuguaglianze globali”.
La Dichiarazione dell’OIL per una globalizzazione giusta
Contro le disuguaglianze sociali il 10 giugno 2008 l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) ha adottato all’unanimità la “Dichiarazione sulla giustizia sociale per una globalizzazione giusta” che costituisce un esempio concreto dell’impegno messo in campo dal sistema delle Nazioni Unite per la giustizia sociale.
La Dichiarazione esprime la visione contemporanea del mandato dell’OIL nell’era della globalizzazione ed è frutto del lavoro di rappresentanti di governi, datori di lavoro e lavoratori di 182 Stati membri.
“Essa costituisce -come scrive Juan Somavia, direttore generale Oil, nella prefazione- un punto di riferimento per la promozione di una globalizzazione giusta fondata sul lavoro dignitoso, come anche uno strumento pratico per accelerare il processo di attuazione dell’Agenda del lavoro dignitoso a livello nazionale”.
“La Dichiarazione –prosegue Somavia– è inoltre l’espressione di un modello produttivo che mette in evidenza l’importanza delle imprese sostenibili capaci di creare maggiori opportunità di lavoro e di reddito per tutti”.
Il principio dell’uguaglianza, monito e speranza per una società più giusta.