Il 21 marzo è la data che l’Unesco ha scelto per la Giornata Mondiale della Poesia. A partire dal 1999, nel primo giorno di primavera, si rende omaggio ad un genere letterario che ha “un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali, della diversità linguistica e culturale, della comunicazione e della pace”.

Nella ventesima edizione l’Unesco “vuole porre l’attenzione sulla poesia autoctona e sul suo ruolo nella lotta contro la marginalizzazione e l’ingiustizia“.

Passaggi Festival ha ???? questo genere attraverso la rassegna Passaggi diVersi, che ha ospitato importanti voci della poesia contemporanea nella splendida cornice della Chiesa di San Francesco.

La poesia non è un tomo polveroso

Tra le diverse forme di espressione, infatti, ogni società umana guarda all’antichissimo statuto dell’arte poetica come ad un luogo fondante della memoria, base di tutte le altre forme della creatività letteraria ed artistica”. Così dichiara Giovanni Puglisi, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, mettendo in luce quanto la poesia abbia origini antiche ma non sia affatto in disuso, in quanto portavoce universale di situazioni contemporanee.

Basti pensare a quelle poesie che, in questi giorni così difficili, hanno raccolto ed espresso un carico di sentimenti comune.
Roberto Piumini ha creato una filastrocca per i bambini, che spiega il Coronavirus e la quarantena senza trasmettere ansia.
Gabriele Corsi, del trio Medusa, si è affidato a una commovente poesia per ricordare tutte quelle vittime della pandemia che spesso sono considerate solo dei numeri o delle persone anziane che “tanto sarebbero morte comunque”, ma in realtà sono individui con familiari che soffrono per la loro perdita (qui il link).
Mariangela Gualtieri ha scritto una poesia intitolata “Nove marzo duemilaventi” che riassume tutto ciò che ci ha portato fino a questa situazione e parla del nostro rapporto con la natura.

Giornata mondiale della poesia, cosa dicono i poeti

Trovare una definizione di poesia non è affatto semplice e spesso anche gli stessi poeti non si pronunciano molto a riguardo. Jorge Luis Borges, poeta e scrittore argentino, diceva infatti: “Sappiamo cos’è la poesia e per questo non sappiamo definirla con altre parole, come non possiamo definire il gusto del caffè o il colore giallo, il significato dell’amore o dell’odio“.

Eppure alcuni hanno cercato di definirla. Per Carl Sandburg, poeta statunitense vincitore di due Premi Pulitzer “la poesia è un diario scritto da un animale marino che vive sulla terra e vorrebbe volare“. William Faulkner, poeta e vincitore del Premio Nobel per la letteratura, affermava: “La poesia è l’intera storia del cuore umano su una capocchia di spillo”.

Alda Merini, grande poetessa italiana, scriveva nelle sue opere: “La casa della poesia non avrà mai porte” quasi ad indicare la poesia come superamento di ogni limite e chiusura mentale. Joyce Lussu, poetessa e scrittrice partigiana, moglie di Emilio Lussu, mise nero su bianco la vera missione del poeta: “I veri poeti sono quelli che ci rendono un po’ più intelligenti, non soltanto per osservare la realtà, ma per parteciparvi attivamente. Un vero poeta non canta la rivoluzione: fa la rivoluzione cantando. E per rivoluzione intendo anche i piccoli gesti quotidiani. La vera poesia è forza liberatrice“.

La poesia a Passaggi diVersi

Nonostante nasca come un festival dedicato alla saggistica, Passaggi nelle varie edizioni ha sempre valorizzato la poesia concedendole un apposito spazio e un’apposita rassegna. Nell’atmosfera suggestiva della Chiesa di San Francesco, una magnifica chiesa senza tetto, si svolge la rassegna “Passaggi diVersi”, curata dal poeta Fabrizio Lombardo.

Gli incontri vedono protagonisti importanti poeti che raccontano le loro opere ed interpretano le loro poesie durante le giornate del festival fanese. La rassegna è organizzata in collaborazione con la rivista Versodove, nata nel 1994, la cui redazione è composta dallo stesso Lombardo, da Vincenzo Bagnoli, Vito Bonito, Vittoriano Masciullo e Stefano Semeraro.

2016, ospite d’onore della rassegna di poesia: Gianni D’Elia

Nell’edizione 2016 la prima rassegna Passaggi diVersi ha avuto inizio con alcuni eventi dedicati al tema “Perché i poeti?”, con ospiti come Isabella Leardini, Irene Paganucci, Davide Nota, Giovanni Turra e Franca Mancinelli  che hanno conversato con Roberto Cescon, che si occupa di poesia come autore, insegnante e collaboratore del Festival Pordenonelegge. La serata principale è stata dedicata a uno dei maggiori poeti italiani, Gianni D’Elia.

Nel 2017 il primo incontro è stato un omaggio a Sandro Penna nel quarantennale della sua morte.

Sandro Penna è stato un poeta umbro, che d’estate frequentava le spiagge marchigiane. Ha poi vissuto tra Milano e Roma, pubblicando la sua prima raccolta di versi nel 1939. Nel 1956 pubblicò “Una strana gioia di vivere” che ottiene l’apprezzamento di Pasolini e l’anno successivo la raccolta delle sue Poesie gli fece vincere il premio Viareggio. Di lui il critico Cesare Garboli scriveva: “Penna è il solo poeta del Novecento il quale abbia tranquillamente rifiutato, senza dare in escandescenze, la realtà ideologica, morale, politica, sociale, intellettuale del mondo in cui viviamo”.

Nella seconda serata si è tenuto un incontro dedicato alla fedeltà/infedeltà che si può generare durante la delicata operazione di tradurre. Sono intervenuti Anna Ruchat, Domenico Brancale, Alberto Folin e Katia Migliori.

Grandi ospiti femminili nel 2018: Vivian Lamarque e Rosaria Lorusso

Il 2018 è stato l’anno dell’edizione dedicata alle donne e quindi ha visto come ospiti d’onore due grandi figure femminili della poesia italiana: Vivian Lamarque e Rosaria Lo Russo. Con loro hanno dialogato Marilena Renda e Vito Bonito.

Vivian Lamarque ha iniziato a scrivere i suoi primi versi a dieci anni. Si è dedicata anche all’insegnamento dell’italiano agli stranieri e a traduzioni di Valéry, Baudelaire, Prévert. Vincitrice di numerosi premi di poesia, ha presentato il suo libro “Madre d’inverno” (Mondadori).
Tema, quello della madre, a lei molto caro vista la scoperta tardiva di avere due madri: una naturale e una adottiva. Il libro ripercorre il rapporto con la madre a partire dalla sua morte, inoltre affronta la differenza tra maternità e genitorialità. “Madre –è colei che ci insegna a vivere, madre è colei che ci fa conoscere la differenza tra il bene e il male e, da ultimo, madre è colei che ci mostra come si abbandona la vita.”

La poetessa fiorentina Rosaria Lo Russo ha presentato alcune poesie dalle sue raccolte “Nel nosocomio” (Effigie) e “Crolli” (Dei Merangoli). In quanto poetessa performer, non solo ha parlato delle sue opere, ma le ha anche recitate. Non c’è cosa più autentica di poesie interpretate da chi le ha scritte. Il legame tra poesie e teatro, a cui è molto interessata, l’hanno portata a sviluppare l’arte interpretativa e a prestare la sua voce per opere multimediali e programmi radiofonici come “Storyville. Vita di Janis Joplin” per Rai Radio 3.

2019, ospite d’onore Milo De Angelis

Nel 2019 i poeti della rivista Versodove hanno presentato le loro opere: Vito Bonito, “Fabula rasa” (Oedipus), Vincenzo Bagnoli, “Soundscapes. 33 giri extended play” (Carteggi Letterari) e Fabrizio Lombardo, “Coordinate per la crudeltà” (Kurumuny). Con loro c’era Marco Ferri poeta di Fano, che ha presentato “Uscita secondaria” (Manni Editori).

L’ospite d’onore è Inoltre è stato Milo De Angelis,  poeta milanese, ha presentato la sua raccolta di poesia “Tutte le poesie” (Mondadori) e l’opera “Poesia e destino” (Crocetti). Il core della sua poetica è la tragicità dell’esistenza, che si realizza nella sua poesia con la convivenza di opposti inconciliabili: angoscia-meraviglia, coscienza del nulla- fede, morte-vita, nichilismo-attesa di un miracolo. “Poesia e destino” è una ristampa di un’opera del 1982 e in essa ricorrono temi quali la tragedia, l’eroismo, l’adolescenza, il mito, il gesto atletico ma indagati con un tono diverso, decisamente più perentorio e furente.

Ospite della rassegna anche Tommaso Giartosio, quasi a proseguire il lavoro di Vivian Lamarque iniziato l’anno precedente con il libro sulla madre, ha presentato una raccolta di poesie dedicate al padre defunto “Come sarei felice. Storia con padre” (Einaudi).

Poeta romano, autore di racconti e co-conduttore del programma di Rai Radio 3 “Fahrenheit”, ha realizzato una raccolta di poesie autobiografiche che indagano i legami tra generazioni ed epoche. La prima parte è dedicata al padre defunto, la seconda parte è fondata sull’amore che si fa punto d’incontro con la figura complessa di un padre che non c’è più, ma la cui presenza si fa ancor più pesante dopo la morte.

Poesia per la memoria dei Balcani

Sempre nel 2019, da segnalare l’evento che ha visto protagonisti Franca Mancinelli e Alessandro Anil coautori (assieme a Maria Grazia Calandrone) di “Come tradurre la neve. Tre sentieri nei Balcani” (Anima Mundi Edizioni). L’opera è frutto del progetto europeo Refest, in cui un gruppo scelto di artisti e poeti ha visitato la Bosnia Erzegovina e la Croazia, terre reduci da una guerra recente, per raccogliere “immagini e parole sui percorsi dei rifugiati”.

“Ci resta da ritrovare la vita sotto tutto questo” scrive il poeta Alessandro Anil. “Come potrò restituire tutto questo?” si chiede Franca Mancinelli. Un libro che conferma ancora una volta quanto la poesia sia una forma di conservazione della nostra memoria e della nostra storia.

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