Venerdì 24 giugno il direttore dell’ANSA Luigi Contu ha presentato a Passaggi Festival il suo “I libri si sentono soli” (La Nave di Teseo), dedicato alla biblioteca di famiglia, creata con impegno e passione dal padre Ignazio e dal nonno Rafaele. Il giornalista ha conversato con i colleghi Mario Calabresi e Alessandra Longo, sul palco di Piazza XX Settembre.
Una biblioteca per conoscere il nonno
Luigi Contu qualche anno fa ha ereditato questa immensa biblioteca, ricca di volumi importanti di ogni genere. Ha sempre visto questi libri sparsi nella casa del padre, ma solo quando ha avuto la necessità di spostarli si è dedicato in pieno a questi, immergendosi nella letteratura e nella poesia. Grazie a questo lavoro ha avuto l’opportunità di conoscere meglio il nonno Rafaele, venuto a mancare prima della sua nascita, ma sempre al centro dei racconti del padre. Il suo viaggio tra questi numerosi volumi, tutti diversi tra loro, è raccontato in “I libri si sentono soli”, grazie alla lettura del quale possiamo riscoprire anche noi l’amore per la letteratura e la poesia.
Di generazione in generazione
Qualche giorno prima della propria morte, Ignazio Contu ha spiegato al figlio Luigi l’organizzazione della biblioteca familiare, prendendo un appunto su un foglietto di carta con un pennarello rosso. È questo il suo testamento.
“I libri vivono una vita propria che si incrocia con la nostra. Se li lasci abbandonati sugli scaffali per troppo tempo si intristiscono. Non basta comprarli e leggerli. Vanno vissuti, curati, consumati, soprattutto quelli che ti sono piaciuti di più o che ti hanno colpito, emozionato, magari turbato. Devi continuare a viverli anche dopo che hai finito di leggerli. I libri si sentono soli Luigi, come noi.”
Sono queste le parole che Ignazio ripeteva sempre ai figli e da cui Luigi Contu ha preso ispirazione per il titolo del libro. Già il nonno Rafaele sosteneva che i libri si potessero sentire soli, un concetto che si tramanda di generazione in generazione nella famiglia Contu.
I libri del nonno
Per Luigi Contu questa incursione in “un oceano di carta” ha rappresentato un importante percorso di ricostruzione della storia della propria famiglia e dell’intero Paese. L’ha profondamente interessato ed emozionato la lettura di ciò che è passato tra le mani del nonno. Rafaele Contu aveva frequentato il politecnico, era un uomo che legava il suo interesse per la scienza con quello per la poesia. Tra i volumi da lui raccolti ci sono le prime traduzioni di Einstein, “Eupalino o l’architetto” di Paul Valery e una stesura poetica inedita di Ungaretti, che con Rafaele Contu aveva fondato una rivista di poesia. Ma il libro più importante per Luigi è una copia dell’ “Ulisse” di Joyce, il preferito del nonno, ritrovato con l’aiuto della figlia Ludovica all’interno di una cassapanca parte del corredo nuziale della nonna. Sempre qui erano conservate anche le riviste collezionate dal 1902 al 1952.
Luigi Contu e il suo rapporto con i libri
Il rapporto tra Luigi e i libri è nato grazie alla nonna e alle sue letture. Fin da bambino ha sempre amato leggere, ma da quando ha iniziato a fare il giornalista ha abbandonato i romanzi per dedicarsi esclusivamente a saggi e libri di attualità che potessero essergli utili per il suo lavoro.
Nella casa della madre, in una scatola piena di ricordi, ha ritrovato una dettagliata lettera del padre contenente cinque consigli di lettura. Da quel giorno questi cinque libri li tiene sempre vicini, come se non smettessero mai di dialogare tra di loro. Grazie a questa lettera e alla biblioteca ereditata ha riscoperto l’amore per la narrativa. In “I libri si sentono soli” il libro diventa una terapia del benessere, uno strumento attraverso cui recuperare il tempo e le emozioni.
La mostra
Dal lavoro di ricerca e organizzazione di Luigi Contu è nata anche una mostra, intitolata sempre “I libri si sentono soli”. La mostra, contenente materiali letterari inediti di Giuseppe Ungaretti, Rafaele Contu, Paul Valery e Corrado Alvaro, è esposta in anteprima nazionale a Passaggi Festival. Può essere visitata fino al 7 agosto presso la Chiesa di Sant’Arcangelo di Fano.
La mostra presentata un percorso ad isole, diviso in sezioni che ripercorrono la vita e le passioni di Rafaele: la prima dedicata alla storia della Sardegna (terra natia della famiglia Contu), la seconda alla guerra, la terza alla scienza e l’ultima al rapporto con Ungaretti e Valery.