“Le immagini sono un umile invito alla conversione della mente”. Queste le parole di Massimo Cacciari alla presentazione del suo libro “Generare Dio” a Passaggi Festival 2018.
Sul palco con lui, per la rassegna Grandi Autori della terza giornata del Festival, Pietro Del Soldà, conduttore del programma “Tutta la città ne parla” di Rai Radio3.
“Generare Dio” è il primo volume della collana “Icone. Pensare per immagini” e ha al centro la figura di Maria, madre di Gesù.
Il grande potere delle immagini
Secondo Massimo Cacciari, è l’immagine a permettere di comprendere il significato della persona di Maria, in modo più diretto rispetto alla mariologia stessa, la branca della teologia che studia la figura della madre di Cristo. L’immagine ha, infatti, il grande potere di attrarre a sé gli stessi oggetti raffigurati, un potere che spesso la parola non possiede. La civiltà ha avuto bisogno, sin dall’inizio dei tempi, di raffigurazioni sia fisiche ma, soprattutto, mentali. Anche i pensieri più astratti degli uomini necessitano di una rappresentazione, di una dimensione sensibile ed estetica.
In “Generare Dio” viene presentata una Maria diversa da come viene descritta nelle Sacre Scritture: la sua figura deriva dalle sue immagini. Vengono fatti riferimenti a Caravaggio, Martini e altri pittori che hanno saputo riportare le sensazioni provate dalla Vergine durante le varie fasi della vita del Figlio. Massimo Cacciari ha utilizzato, durante la presentazione del libro, alcune immagini proiettate di diverse opere artistiche raffiguranti Maria e Gesù. Tra queste le Annunciazioni di Simone Martini e Piero Della Francesca, la Pietà di Michelangelo, l’Incredulità di san Tommaso di Caravaggio.
Massimo Cacciari celebra l’alleanza
Sono tutte immagini di un percorso che Maria ha intrapreso con suo figlio. L’annunciazione della nascita, la madre con l’infante tra le braccia, Maria sotto la croce e la deposizione.
Tutte fasi che hanno come caratteristica principale il dubbio della Vergine. L’insicurezza e l’incertezza di non sapere a che cosa poteva andare incontro, la figura di una madre che rischia tutto senza conoscere il futuro di suo figlio.
Si tratta di un duplice atto di libertà. L’essere scelta, e non eletta, per dare la vita al Figlio di Dio e scegliere se farlo.
Anche in questo caso, quindi, l’importanza della donna e in particolare della figura materna è celebrata.
In “Generare Dio” è ribadita l’alleanza tra madre e Figlio, contro ogni tipo di patria potestas. Tra Madre e Figlio si crea un legame che è ontologico, già presente. Con il Padre, che è Dio, vi è un rapporto diverso in quanto il Padre è tale solo grazie all’amore del Figlio. Citando Cacciari “Il Padre è morto o sta attendendo il Figlio e l’unica eredità di quella perdita è la vita stessa”.
Auctoritas e Democrazia
Il discorso di Massimo Cacciari prende in considerazione anche un confronto tra la patria potestas e la Democrazia: la Democrazia è quel regime per il quale soddisfiamo i nostri desideri secondo la Legge. Se si toglie questa libertà non ci si trova in una Repubblica democratica.
Anche un regime democratico dovrebbe pensare al figlio, il cittadino, ed al suo futuro. Da ciò si giunge alla conclusione che uno Stato non esiste senza i suoi cittadini, così come il Padre non si manifesta senza suo Figlio.
La conversione della mente tramite le immagini
Tutto questo è trasmesso dalle immagini in cui il Padre è nel Figlio. Dio è invisibile ed è qui che nasce il dubbio degli uomini sull’incarnazione: se questo dubbio diventa concreto, allora la fede in Dio sarà vana.
Sono le immagini a dover far riflettere e sono le immagini ad aiutare gli uomini a ragionare su questioni riguardanti la vanità o la gelosia.
“Generare Dio” è, dunque, un libro che aiuta a riflettere basandosi sulle immagini e non più solo sulla parola. Un libro che può aprire la mente e fare convertire gli uomini non ad una religione ma ad un pensiero.