Domenica 30 giugno si è tenuto il quarto e ultimo incontro della rassegna Europa/Mediterraneo. Nella Chiesa di San Francesco lo scrittore Lorenzo Pavolini ha conversato con Chiara Grottoli. Ha presentato il suo libro “L’invenzione del vento”, ambientato negli ultimi anni del 1900.
Un periodo storico semplice
I due protagonisti sono Giovanni e Pietro, due ragazzi che frequentano il liceo. Correva il 1978, l’anno dell’uccisione di Aldo Moro. Con il boom economico si assisteva ad un picco demografico. In quel periodo la partecipazione politica dei giovani trovava poca espressione. Tutto appariva semplice. I due ragazzi avevano una passione comune: il windsurf. Non volevano partecipare troppo al loro tempo. Volevano vivere in spiaggia, voltando le spalle alla città. La gente in cercava delle opzioni di fuga dalle scelte abituali. Rispetto agli anni precedenti, c’erano molti più modi per raggiungere la felicità. Uno di questi era appunto il windsurf. Questo, prima di diventare un’attività molto diffusa, era appannaggio di poche persone. Era uno dei cosiddetti sport di scivolamento. La tavola planava sull’acqua.
Il windsurf come metafora di vita
In questo libro Lorenzo Pavolini ha voluto rendere grafica e visibile una metafora. Ha pensato che questi ragazzi interpretassero il windsurf come qualcosa capace di portarli sopra l’orizzonte storico. Loro sono sopra e la storia è sotto. Quest’ultima, infatti, conosce tante guerre. Se la guardiamo da vicino, vogliamo allontanarci, galleggiarci sopra. Non vogliamo sprofondare nel dolore. Dunque l’autore ha deciso di divedere alcune pagine in due parti. Nella zona superiore scorre la vicenda dei due protagonisti e in quella inferiore vengono descritti alcuni fatti storici.
Due personalità in contrasto
I protagonisti sono Pietro e Giovanni. Il primo è votato all’azione, il secondo alla contemplazione. I due sono molto diversi. Pur avendo le stesse possibilità economiche, Giovanni, a differenza di Pietro, proviene da una famiglia borghese. È dunque abituato alla cultura, ai libri, a certi tipi di mestiere. Ha una personalità poetica e segue la sua passione semplicemente perché è quello che gli piace fare. Pietro invece è più pratico. Finirà per fare del windsurf un mestiere. Chiara Grottoli ha osservato che Giovanni sembra costantemente in bilico tra quello che vuole fare veramente e quello che gli altri si aspettano che lui faccia. È sempre dubbioso. Pietro, al contrario, è sicuro delle sue scelte. Lorenzo Pavolini ha aggiunto che Giovanni, non sopporta il conflitto. Vuole andare d’accordo con tutti, soprattutto con gli adulti. Pietro invece non si cura del rapporto con loro. L’autore ha cercato di uscire dagli schemi della drammaturgia, tipici del romanzo. Lì tutto risulta scolpito in maniera chiara: disgrazia o felicità, riuscita o fallimento. La realtà è diversa. Chiara Grottoli ha giudicato il suo modo di scrivere molto interessante.