Vincenzo Spadafora è stato Garante per l’infanzia e l’adolescenza poi Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri quindi Ministro per le politiche giovanili e lo sport. Dal marzo 2018 è membro della Camera dei Deputati nel gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle. A seguito della scissione del M5S il 21 giugno 2022 è stato eletto coordinatore politico del neonato partito Insieme Per il Futuro in data 23 giugno 2022. A Passaggi Festival, in occasione della rassegna di saggistica “Libri alla San Francesco”, l’autore presenta il suo ultimo libro “Senza riserve. In politica e nella vita” (Solferino).
Riflessioni sul passato M5S
Vincenzo Spadafora, in collegamento online con Passaggi, conversa con il giornalista di Rainews24 Giorgio Santelli. L’incontro virtuale, anziché in presenza, è dovuto alla freschissima scissione del M5S e alla nascita del partito “Insieme Per il Futuro”, evento che ha creato contrattempi a Spadafora, impedendogli di lasciare Roma e giungere in presenza sul palco di Passaggi. Il deputato non esita a parlare apertamente dell’attuale situazione politica nonostante, spiega, alcuni punti della politica di IPF debbano ancora essere debitamente chiariti.
Così ha parlato Spadafora:
“Il M5S ha fatto promesse che ci siamo resi conto di non poter mantenere. Si può però imparare dagli errori del passato, siamo maturati in questo periodo, saremo in grado di presentarci in maniera credibile agli elettori. Nel 2018 il M5S è stato soprattutto votato per discorsi di protesta verso i partiti tradizionali. Conte, quando è stato premier, soprattutto durante il Covid, ha governato molto bene, tuttavia, quando ha assunto la leadership del M5S, anziché valorizzare dei principi fondamentali ha deciso di ripercorrere quella strada qualunquista già battuta, ragionando con slogan più che su tematiche reali. Non sputo sul piatto dove ho mangiato perciò rimane certamente gratitudine verso il M5S da parte mia, tuttavia credo anche che l’esperienza che ciascuno si porta dietro caratterizza in maniera diversa il modo che ognuno ha di vedere la politica attuale.”
In riferimento ad alcuni commenti che accusavano il neonato partito di essere composto da individui senza esperienza Spadafora ha ribattuto: “Avere delle capacità è imprescindibile, non si può essere deputati o senatori dal nulla. Ciò non toglie che chiunque possa avvicinarsi al mondo della politica ma non si viene dal nulla e non si torna al nulla una volta finita l’esperienza”.
Rapporto Spadafora-Di Maio, l’amicizia prima della politica
Santelli riporta in primo piano il libro. In particolare, in un passo del libro, il giornalista evidenzia il legame d’amicizia che traspare tra Spadafora e Di Maio in occasione di una cena a casa di quest’ultimo. Il deputato ricorda come quella sera parlarono della possibilità di creare un grande progetto che portò poi alle elezioni 2018, quando 11 milioni di italiani votarono a favore del M5S. Si riscontra dunque una grande simpatia tra Di Maio e Spadafora che molto velocemente si ritrovano a condividere valori sui quali costruiscono una solida amicizia. Santelli propone quindi una questione molto particolare: “La politica può arrivare ad interrompere rapporti d’amicizia?”. Spadafora risponde in maniera realista: “Vorrei rispondere di no poiché venero l’amicizia. Tuttavia la politica, se fatta bene, comporta un grande “trasporto” della persona, è totalizzante. Se si finisce per avere due strade politiche diverse allora l’amicizia può rimanerne condizionata o compromessa. Di Maio ed io siamo amici, esattamente come con Di Battista”.
I primordi del Movimento 5 Stelle
Santelli prosegue: “Agli albori del M5S, si legge nel libro, vengono fatte delle riflessioni sul mancato accordo col PD di Bersani. Il movimento forse non era pronto ad entrare in parlamento?” Spadafora risponde sostenendo che nel 2013 il Movimento era nato con Grillo e Casaleggio e nessuno dei due si aspettava di eleggere una delegazione in parlamento. “Il M5S era nato quasi per gioco”. Continua il coordinatore politico di IPF, “Quel primo gruppo del 2013 non aveva alcuna idea della macchina istituzionale che si sarebbe poi trovata di fronte, di fatto non avevano alcuna esperienza politica”. Il Movimento si è però ammodernato, ha imparato a “saper stare in politica” ed ha riscosso dei successi notevoli.
La politica durante il Covid
Un altro quesito posto da Santelli al deputato: “Lei venne nominato ministro nel settembre 2019, poco prima della pandemia di Covid. Come ha vissuto quella fase?”. Spadafora risponde dicendo come sia stato ministro fino a marzo 2020 poi “Ci siamo tutti uniti per cercare soluzioni, ognuno nell’ambito del suo ministero. Abbiamo unito le forze per cercare affrontare questa tragedia che ci univa tutti. L’Italia si è mossa molto bene anche in confronto ai paesi cui solitamente guardiamo come modelli da seguire. Abbiamo dovuto agire senza avere dei precedenti né informazioni certe su cosa stesse accadendo, poiché anche gli scienziati non avevano mai visto nulla del genere. Era tutto legato alla quotidianità, non esistevano decisioni di lungo periodo”.
Le prospettive di Insieme Per il Futuro
L’ultima domanda del giornalista di RaiNews24 riguarda i prospetti del neonato partito Insieme Per il Futuro: “La sua nuova carica (coordinatore politico) comprende il saper capire e porre nero su bianco quali siano i traguardi che questo nuovo partito si prefigura di raggiungere. Che cosa serve, quindi, all’Italia oggi?”. Spadafora non esita a questa domanda: “Noi non vogliamo una lista dei sogni ma obbiettivi realizzabili. Più che proporre molte cose ma tutte irrealizzabili preferiamo poche cose ma tutte reali. Vogliamo valorizzare il mondo dei giovani. Avremo comunque modo di spiegare la nostra scissione ed i nostri propositi in termini più chiari in futuro”.