A chiudere la rassegna Libri in Piazza – Rassegna di Saggistica per l’undicesima edizione di Passaggi Festival, è presente in Piazza XX Settembre Franco Cardini, professore di storia medievale, che, intervistato dal giornalista Antonio Di Bella, presenta il libro Le Vie Del Sapere, edito da Il Mulino. Franco Cardini riceve anche il Premio Passaggi 2023, consegnato dall’Assessore all’Istruzione e alle Biblioteche Samuele Mascarin.

 

Diversità nelle culture tra Occidente e Oriente

Uno dei temi più importanti del libro è certamente la diversità tra culture, le quali formano una famiglia comune. “L’Europa è il crocevia tra Occidente e Oriente”, come afferma Franco Cardini. L’Oriente si affaccia all’Occidente, è in una fase di attesa e attenzione. Invece, le aristocrazie occidentali criticano coloro che studiano nei Paesi orientali. L’Oriente sta battendo alla porta dell’Occidente. Un errore da non fare assolutamente è non considerare l’Oriente per quello che è. L’Oriente condivide con l’Occidente il senso dell’umanità; non si deve azzerare, né disprezzare, né trattare con superbia, la diversità dell’Oriente. Fondamentale per comprendere questo concetto è la fondazione a Roma nel 1934, a opera di Giuseppe Tucci, dell’Istituto di Scienze Orientali.

 

Studiare il passato per capire il presente

Lo studio del passato in funzione del presente è importante, così come lo studio del presente in funzione del futuro, anche se ancora non conoscibile. La nostra immaginazione è fertile, ma il futuro, dal momento che è imprevedibile, inganna; la storia non è lineare. Perciò non bisogna appesantirsi troppo con i fatti recenti, né godere troppo delle ultime gioie. Si deve fare qualcosa per uscire dai momenti difficili, ad esempio non impegnandosi per far vincere una parte nella guerra tra Russia e Ucraina, ma smettendo di alimentare la guerra, non inviando più le armi e non dando soldi a chi ne conta già tanti. Non deve essere dimenticata l’epoca della convivenza di culture diverse. Protagoniste di questa età sono le grandi città: Roma, Costantinopoli, Atene, Gerusalemme, Alessandria, le quali sono veri e propri centri di cultura, dove sfociano le diversità delle popolazioni e delle culture.

“Convivere non significa rendere tutto simile a sé stessi, ma vuol dire vivere con altre persone, saper accettare le loro differenze, o, al limite, rispettarle fino in fondo”.

 

Rispetto e apertura verso le culture diverse e “nuove”

Si può dire che il disaccordo è parte della vita di tutti. Anche in una famiglia si hanno opinioni diverse, soprattutto in quelle dove esistono i problemi generazionali, dove ognuno ha una propria direzione, dove prima di tutto manca la comprensione. Alle volte per comprendere le differenze tra le culture, è necessario entrare nel linguaggio altrui. Nelle scuole, gli insegnanti imparano dai propri alunni più di quanto insegnano.

“Le vie del sapere sono contorte, ma con pazienza prima o poi si arriva alla soluzione. Le diversità si confrontano mimetizzandosi a vicenda e alle volte scontrandosi tra loro”.

In primo luogo, ciò che non deve mancare verso le culture “straniere”, ovvero al di fuori della propria, è il senso di rispetto, come verso gli animali. Rispettando gli animali, otteniamo il loro consenso, allo stesso modo avendo cura e rispetto delle altre culture, ne traiamo vantaggio, ampliando anche la nostra, attraverso l’integrazione. Altrimenti persiste una certa ignoranza.

 

Cristiani e musulmani, l’esempio da non seguire

Un evidente esempio può essere il confronto tra i cristiani e i musulmani. La società laica deve capire “il senso del sacro“. L’Islam, a differenza di come la maggior parte degli studiosi ritiene, non è unico, ma molteplice; ci sono molte scuole, diverse istituzioni; non esistono assemblee che danno le direttive; queste le dà la coscienza del fedele. Le varie comunità propongono insegnamenti differenti del testo unico dell’Islam, il Corano. Questa idea del libero esame in Europa è vista positivamente dai cristiani protestanti, favorevoli alle interpretazioni personali, mentre non era apprezzata dai cristiani cattolici. Il Corano non è un unico oggetto degno di venerazione assoluta; è formato da tante parole che, messe assieme, formano la Parola, la quale è intimamente concepita attraverso la natura umana, predisposta a capire il linguaggio divino, e tramite gli insegnamenti prossimi. Per i cristiani i musulmani sono eretici. Secondo i musulmani i cristiani sono imperfetti; anzi, per meglio dire, “cristiani ed ebrei non sono religioni diverse, ma stati imperfetti nei confronti del terzo stato, anch’esso imperfetto, ma più vicino alla realtà divina”. Questo ha generato una frattura tra le religioni, la quale ancora oggi è difficile da ricomporre.

 

Dialogo e apertura per facilitare la divulgazione del sapere nel mondo

Se si conoscono questi gradini, attraverso il dialogo si possono abbattere queste lotte per far valere la propria superiorità, mostrando apertura verso le culture diverse e, in un certo senso, “nuove”. Solo così, attraverso le culture intrecciate e non più solamente lineari, il sapere può divulgarsi e arrivare in tutto il mondo. Di conseguenza, tutti noi cresciamo, aprendoci a qualcosa di nuovo e di diverso, integrandolo nella nostra cultura, diventiamo delle persone migliori.

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